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Il quinto giorno, Frank Schatzing

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view post Posted on 15/2/2007, 16:51     +1   -1
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Il quinto giorno
di Frank Schatzing
Traduzione di Sergio Vicini
Editrice Nord
Collana Narrativa n. 215
Euro 22,00 / Pagine 1042

Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brulicano nelle acque, secondo la loro specie… Dio li benedisse: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari»… E fu sera e fu mattina: quinto giorno.
GENESI 1, 21-23


14 gennaio. Huanchaco, costa del Perú Il povero pescatore Juan Narciso Ucañan non crede ai suoi occhi: dopo lunghe settimane di magra, davanti a lui si stende un enorme banco di pesci. Ma ben presto il terrore cancella la sua felicità: i pesci, muovendosi come un unico essere, prima gli distruggono la rete, poi rovesciano la sua barca e infine si compattano, impedendogli di tornare in superficie. E, prima di morire, Ucañan scorge qualcosa che serpeggia verso di lui…

13 marzo. Costa norvegese A bordo della nave oceanografica Thorvaldson, il biologo marino Sigur Johanson e Tina Lund, responsabile della Statoil per la scoperta di giacimenti petroliferi, guardano sconcertati il monitor che rimanda le immagini di un robot calato sul fondo del mare: milioni di «vermi» sembrano aver invaso lo zoccolo continentale. Cosa sono? Da dove vengono? E, soprattutto, perché sono così tanti?

5 aprile. Vancouver Island, Canada Leon Anawak fa da guida ai turisti che vogliono osservare le balene nelle acque della British Columbia. Da qualche tempo, però, gli enormi mammiferi marini non si vedono più, come se si fossero «smarriti» da qualche parte. Poi, improvvisamente, riappaiono e si comportano in modo del tutto anomalo, arrivando addirittura ad attaccare la Barrier Queen, un cargo da sessantamila tonnellate. Ed è proprio sullo scafo di quella nave che Leon scopre una gigantesca colonia di mitili…

Tre avvenimenti lontani, un unico tratto comune: il mare. Un mondo brulicante di esseri misteriosi, un universo di cui si conosce a malapena la superficie, un enigma che avvolge i sette decimi del nostro pianeta. Dall’Europa all’America, dal Polo Nord al Giappone, il mondo intero dovrà confrontarsi con questo enigma: scienziati, militari, capi di governo e individui comuni saranno trascinati in un’avventura senza precedenti, verso uno scontro titanico in cui si deciderà se la specie umana può avere ancora un futuro. Perché nessuno può sapere cos’è veramente successo nel quinto giorno della creazione. Fino a ora…


Ero indecisa se inserire questo romanzo (scritto quasi dieci anni dopo "Il diavolo nella Cattedrale) nella sezione avventura o in quella dedicata alla fantascienza... ma ho deciso per la prima.
Pur essendoci molti temi fantascientifici, che possono ricordare al lettore film come "The Abyss" o libri come "Sfera" di Crichton, "Il quinto giorno" è stato letto senza problemi anche da chi la fantascienza non la ama per nulla.
Il ritmo serrato degli avvenimenti, una ambientazione più legata all'Europa che all'America (che questa volta riveste in parte il ruolo della cattiva della situazione), la descrizione degli ambienti e delle situazioni tecniche fatta sempre con parole semplici e per nulla noiose, fanno del romanzo un ottimo romanzo d'avventura.

Non fatevi spaventare dalle pagine. Pur essendo molto corposo è una storia che si legge tutta d'un fiato, complici sia i continui cambi di scena che le "trovate" non sempre prevedibili.
 
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AlexMcBried
view post Posted on 4/4/2008, 13:43     +1   -1




Di sicuro un bel capolavoro, alcuni lo hanno definito un The Day After Tomorrow versione Europea con gli alieni di mezzo. Beh un pò riduttivo ma comunque piacevole come dice la dottora qui sopra. Molti luoghi e soprattutto, la cosa che mi è piaciuta di più, molti protagonisti o meglio, nessun protagonista a prima occhiata. Questo ci permette di non dare mai per scontato su chi sopravviva o meno così da dar ancor più suspance al lettore. A breve uscirà il film e spero non abbiano rovinato questa bella trama.
Inoltre aggiungo che lo scrittore è stato qui molto bravo a fondere spiegazioni alla trama senza annoiare, segno che ha imparato da sue vecchie opere in cui a tratti risulta polpettone e noioso nel raccontare parti di storia e scenza. Qui invece tanto di cappello. Un ottimo lavoro sia di scrittura che di informazione che al pari di Crichton riuscendo a non far capire il confine tra la scienza reale e quella immaginaria
 
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1 replies since 15/2/2007, 16:51   265 views
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